To be. To do. To get.
Un giorno la maestra aveva già annunciato la fine dell’ora e ribadito di consegnare, ma la bambina continuava a disegnare, china sul suo foglio, come chi è immerso in un tempo e uno spazio diversi da quelli degli umani. La maestra, spazientita da quell’insubordinazione, si avvicinò per vedere cosa stesse combinando la sua piccola alunna. “Sto facendo un ritratto di Dio” spiegò lei, senza alzare lo sguardo dal foglio. La maestra sorrise e con ironia rispose: “Ma nessuno sa come è fatto Dio, nessuno l’ha mai visto”. La bambina rimase in silenzio per qualche secondo, poi, continuando a disegnare, disse: “Se aspetta un attimo, lo vedrà”.
Serve un po’ di ironia, di fantasia e di pazienza, anche sul lavoro. Invece spesso si trovano persone troppo seriose (non serie, magari!) che non sorridono quasi mai, anime grigie che si limitano a portare avanti il compitino. Menti frettolose che, anziché essere veloci, sono al massimo approssimative.
Perché?
Mancano Motivazione & Clima, ecco la risposta.
E come si arriva ad avere un clima che possa far germogliare quel seme, quello della motivazione, dopo averlo piantato nel terreno giusto?
Servono luce e acqua, nutrienti per ogni forma di vita.
Ci ho messo un po’, un paio di manciate d’anni ma alla fine attraverso prove, errori, avanzamenti, ricadute e nuove scoperte, e infine successi sono riuscito a creare un metodo che funziona perché supera la miopia di chi crede in un unico approccio escludendo il buono che può derivare da altre discipline (un po’ come i politici che per partito preso escludono le buone idee che derivano da altri schieramenti solo perché non appartengono alla loro bandiera) e abbraccia, invece, un approccio sinergico, convinto che il tutto sia ancora più grande della somma delle singole parti.
L’illuminazione è arrivata durante una notte di novembre, svegliandomi con una domanda che mi ronzava in testa: come posso portare all’interno di un’azienda i principi utili a gestire al meglio la vita familiare?
Allora ho unito competenza derivante da 17 anni di lavoro in azienda e 7 anni di lavoro da coach e consulente, mettendo insieme metodi e modelli derivanti dal life coaching, dallo sport e dalle neuroscienze per applicarli alla realtà aziendale. Perché alla fine sempre di persone parliamo. In più, a tutto questo, ho aggiunto la specializzazione in analisi comportamentale, scienza che permette di osservare il comportamento verbale, non verbale ed emotivo delle persone per definire un “profile”. Risultato? Riduzione degli sprechi e ottimizzazione delle risorse umane. Questo significa sapere mettere la persona giusta al posto giusto, utilizzare al meglio le competenze, colmare le lacune, lavorare sulle aree di miglioramento per valorizzare al massimo le capacità di ognuno. Perché se migliori le persone migliori le aziende. Infatti non esistono professionisti eccellenti che durino nel tempo ma che non siano anche persone eccellenti.
Per oggi mi fermo qui ma se tu vuoi approfondire o pensi che l’azienda in cui lavori lo possa apprezzare leggi il mio libro “To be. To do. To get.” Cercalo su Amazon, in libreria e sul mio sito.
Buona lettura.