
Se il nostro migliore amico ci chiede un’ora del nostro tempo perché ha un problema troviamo il tempo per andare lui. Con tutta probabilità lasciamo lì ogni cosa e corriamo in suo aiuto a gambe levate. Perché E’ IMPORTANTE. Ma se la nostra “persona” (noi stessi) invece ci richiede 10 minuti spesso non siamo in grado di trovarli.
Capisci come siamo strani?
Ora fermati un attimo e rifletti. Prenditi il tempo per leggere questo articolo: lo devi a te stesso.
Ci sono molte cose che ti insegnano crescendo. Ti dicono che esistono buoni e cattivi, che esiste il bene e il male, di come ci si veste per andare in chiesa o di quanto pane puoi comprare con una banconota. Impari a conoscere le persone, anche se poche volte le comprenderai davvero. Ma soprattutto ti rendi conto che c’è una cosa che nessuno ti ha insegnato e che potrai imparare in un unico modo: vivendo. A cosa mi riferisco? All’amore.
Non sai dove si nasconderà, come si manifesterà e per quanto durerà. Lo potrai coltivare nel tempo ed ecco che conoscerai la tua vicina di casa e magari te ne innamorerai. Lo troverai tra i banchi di scuola, nascosto tra i libri di un pomeriggio chiuso in biblioteca a fare i compiti. Lo scoprirai nella compagnia di quelli col motorino che frequenterai da adolescente o davanti alla macchinetta del caffè dell’ufficio in cui lavorerai. E chissà in quante altre forme si presenterà… Può durare qualche giorno, alcune settimane, o a volte mesi. Perfino anni. A volte invece arriva all’improvviso e dura tutta la vita. Almeno dentro. Ed ecco che capisci che nell’amore si può essere felici e allo stesso tempo diventare tristi. Impari che può spezzarti il cuore, o farti rinascere, e come costruire una relazione sentimentale duratura. Com’è successo me. E a Matteo, per esempio.
La prima volta che l’ho visto, Matteo camminava lentamente, con le mani in tasca e la testa affossata nelle spalle. Aveva lo sguardo spento e dopo essere entrato nel bar si era seduto al bancone, da solo, a una distanza di almeno tre metri dal più vicino avventore. Aveva ordinato una caffè, lo aveva consumato in fretta ed era uscito dal locale, con le mani in tasca, la testa affossata nelle spalle e tutto il resto.
L’ultima volta che l’ho visto, Matteo, camminava con un passo più sicuro, aveva le mani in vista e lo sguardo fiero. Era vestito bene e stava sorridendo. Non è entrato nel bar, ma si è fermato davanti al suo ingresso, ha guardato l’orologio e ha aspettato. Cinque minuti più tardi teneva per mano una ragazza. La sua ragazza. La sua nuova ragazza.
L’amore è in grado di trasformarci. Dentro e fuori. Di questo ne siamo tutti consapevoli. Infatti, almeno una volta nella vita ti sarà capitato di soffrire per questo sentimento capace di farti toccare il cielo con un dito e allo stesso tempo in grado di spingerti giù in fondo, nell’abisso, giusto?
E’ quello che è capitato anche a Matteo. La prima volta che l’ho visto infatti era nel bel (brutto, direi) mezzo di una tormenta del cuore. Era appena stato lasciato dalla sua fidanzata sulla quale aveva investito molto. Pensava di aver sprecato buona parte del suo tempo e della sua vita. Era afflitto da un senso di colpa e di frustrazione.
“E se..” “E…se…” era l’inizio di ogni sua riflessione. Era davvero come se avesse perso tutto. Diceva a se stesso che non avrebbe mai più incontrato una ragazza e che lui non sarebbe stato più in grado di amare di nuovo. Almeno in quel modo. Ma si sbagliava.
Cos’è cambiato dal giorno in cui l’ho visto immerso nella tristezza e quello in cui l’ho rivisto sorridere? Mi ha chiamato e mi ha raccontato la sua storia. Poi ci siamo dati appuntamento in quel bar, abbiamo parlato a lungo e ci siamo ritrovati qualche altra volta. Alla fine Matteo aveva una nuova luce negli occhi. Cos’è avvenuto di tanto importante durante i nostri incontri? Semplicemente ha iniziato a capire. Per mesi si era limitato a sopravvivere, legato al rimpianto del passato e bloccato dalla paura del futuro. Era talmente concentrato sul problema che non era riuscito a cogliere la soluzione: vivere il presente.
Un amore può finire. E non è un fallimento. A volte ricominciare è il più bel regalo che puoi fare a te stesso e alla persona che hai amato. Può capitare di amare la persona che non fa per te, ma anziché considerarlo uno sbaglio, perché non vederlo come l’inizio del percorso che ti porterà a incontrare la persona giusta, la tua metà? Insomma, una sorta di allenamento per i sentimenti.
Una buona fine è sempre il miglior inizio. Ricordati dell’amore che hai condiviso o provato e fatti accompagnare nel tuo cammino. E il tempo ti insegnerà che hai la straordinaria capacità di riprenderti. Perché ne sono sicuro? Perché l’ho vissuto e lo vivo ogni volta che aiuto qualcuno a tirare fuori il meglio di sé.
Matteo non solo ha superato la delusione di una storia interrotta, ma ha trovato la sua anima gemella, riscoprendosi capace di amare anche più di prima.
Il resto, lo farà la vita.
Si dice che è importante mettere giù il primo mattone: stare bene con te stesso quando sei da solo.
Questo è l’unico modo per poter costruire una relazione sentimentale duratura. Se non riesci a stare bene con il tuo “io” cercherai una relazione in modo da “mascherare” la tua vera condizione di disagio interiore. All’inizio forse crederai di aver trovato la soluzione, di aver scoperto in lei/lui tutto ciò di cui avevi bisogno, ma certamente quella tua condizione di sofferenza ritornerà sotto una nuova forma durante la relazione. Con tutta probabilità accuserai il tuo partner della situazione e lo riterrai responsabile della tua infelicità.
Inizia a non giudicarti, ad accettarti così come sei. Ogni persona è unica ed è degna di vivere nella piena consapevolezza della propria bellezza.
Come dici? È difficile? Ah-ah, e allora? Puoi continuare a ripetertelo e restare al punto in cui ti trovi oppure puoi iniziare a considerarla come una sfida che ti renderà migliore.