Quel che non ti hanno ancora detto sulla gestione del tempo

 

“Vorrei averlo fatto” ecco come suona il più grande rimpianto del mondo.

Scelte rinviate, sospese, bivi ai quali abbiamo deciso di andare in una direzione piuttosto che in un’altra.

La vita è piena di scelte, e si stima che ogni giorno ognuno di noi prenda 35.000 decisioni. Ad esempio, hai scelto di aprire questo articolo, e dopo pochi secondi hai nuovamente scelto di andare avanti (a proposito: grazie per averlo fatto). Ma queste, anche se importanti, sono decisioni che spesso dimentichiamo di aver fatto e probabilmente nemmeno con il senno di poi assumeranno l’aspetto di un grande rimpianto.

Secondo Bronnie Ware, ex infermiera e autrice de “Vorrei averlo fatto” esistono cinque rimpianti ricorrenti nella vita di una persona. Bronnie, dopo anni di lavoro frustrante, trovò impiego come infermiera di assistenza ai malati terminali. I pazienti le raccontavano le loro storie e molte volte finivano con il dire “vorrei averlo fatto…” E proprio grazie a questa frase che Bronnie decise di raccogliere le testimonianze di chi si stava avvicinando alla morte per fare in modo che le persone potessero vivere la propria vita in modo più consapevole e senza rimpianti.

Vediamo quali sono, secondo l’autrice.

Non aver avuto il coraggio di vivere la mia vita anziché quella che gli altri si aspettavano da me.

In effetti ci sono molte persone che, a proposito di scelte, si ritrovano a vivere secondo le aspettative altrui. Influenza dei genitori, degli amici più stretti, degli insegnanti, dei datori di lavoro o mancanza di coraggio sono spesso barriere che ci allontanano dal vivere la vita che vorremmo. Ma ne vale la pena?

Citando Mark Twain: “Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avrete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite.”

 

Non aver lavorato così tanto.

Hai conosciuto nella tua vita qualcuno che vive per il lavoro trascurando altri aspetti fondamentali della propria quotidianità? Dedicarsi esclusivamente al lavoro è spesso un rifugio per evitare di affrontare altre sfide. Ma soprattutto è la peggior strategia per poter coltivare l’equilibrio, segreto di una vita felice e di successo.

 

Non aver avuto il coraggio di esprimere le mie emozioni.

Argomento che merita un approfondimento e per questo ti rimando alla lettura di tutto ciò che ho scritto a riguardo dell’intelligenza emotiva. Esprimere le proprie emozioni non significa essere fragile, anzi. Significa saperle accoglierle e trarne insegnamento. Perché tutte le emozioni sono utili. Un po’ come la spia della benzina che si accende sul cruscotto: se la ignori rimarrai a piedi (bloccato).

 

Non essere rimasto in contatto con i miei amici.

Nei momenti più difficili sono spesso gli amici, quelli veri, che hanno lo straordinario potere di riaccendere la scintilla e farti andare avanti. Ma gli amici non si riconoscono solo nei momenti del bisogno. Gli amici sono quelle persone con le quali vuoi anche condividere le cose belle che ti accadono. Ricordatelo.

 

Non essermi concesso di essere più felice.

Cosa significa essere felice? Ognuno è libero di creare la propria personalissima definizione. A te il compito di trovare la tua e di vivere con coerenza, affinché un giorno tu possa girarti indietro e, anziché dire “vorrei averlo fatto”, tu possa raccontare alle persone alle quali vuoi bene “ti ho mai raccontato di quella volta in cui…”

 

Ora, non so se stai vivendo uno o più di questi rimpianti, ma se conosci qualcuno che si trova in questa condizione, te lo chiedo: sii generoso, condividi questo articolo, migliora la vita di un essere umano. Te ne sarò grato.