Usa il cervello

USA IL CERVELLO (per persone prevalentemente visive e limbiche)

Di giorno il cielo è milioni di volte più luminoso che di notte. Per questo non riesci a vedere nemmeno una stella. Eppure ce ne sono in quantità. Qualcuno dice 2000 miliardi, un numero che ho appena imparato a scrivere (2×1012). Qualcuno che quel numero sarebbe ben più grande, (3×1023), altri sostengono che è impossibile stabilirlo e che comunque avrebbe poco senso: troppo lontano e troppa scarsa la conoscenza per arrivare a stimarlo con adeguata precisione.. Comunque a occhio nudo, e su questo c’è un accordo più o meno generale, pare se ne possano contare fino a 4.000. Ed è già un bel numero, secondo me.

Quindi, per semplificare il concetto, ogni giorno hai davanti migliaia di stelle che non riesci a vedere. Perché questo concetto si lega con l’uso del cervello?

Per tre regioni:

  1. La corteccia visiva e le aree legate alla vista occupano quasi un 1/3 del cervello stesso. Ciò che vedi ha quindi un grande impatto sulla chimica dei tuoi neuroni.
  2. A volte ciò che non vedi esiste comunque. Basta cambiare una variabile per metterti nella condizione di osservare ciò che è “invisibile agli occhi”.
  3. Se lo immagini, e quindi lo visualizzi, esiste. Come dire, il tuo cervello non riuscirà a cogliere la differenza tra ciò che hai visto con i tuoi occhi e ciò che hai creato.

Conoscendo il funzionamento di quella che risulta essere la macchina più evoluta in natura, puoi influenzare, o meglio, determinare le tue scelte e, sapendo come ragiona la tua mente, capisci che ci sono alcune trappole da evitare. Mi riferisco al fatto che puoi immaginare – ma non sapere con certezza – cosa c’è dietro il comportamento di una persona, puoi vedere cose che non esistono, o meglio, che esistono solo nelle tue supposizioni e, infine, potresti convincere te stesso che le cose stanno come pensi tu.

Ti faccio un esempio, accaduto un po’ di tempo fa che rende bene il concetto. Un gruppo di genitori mi chiede di parlare con la maestra per chiedere di non assegnare compiti durante le vacanze di Pasqua. Non sono d’accordo, perché tra le cose che un rappresentate dei genitori deve fare c’è anche il “non interferire con il metodo di insegnamento, la didattica e compiti assegnati” (disposizioni dettate dalla Dirigente nella lettera di incarico della rappresentanza di classe) ma porto allo stesso modo la questione all’attenzione della maestra. Nelle settimane precedenti, prima ancora che mi venisse fatta la richiesta da parte dei genitori avevo parlato più volte con l’insegnante, facendo passare il messaggio (tra l’altro colto con grande apertura mentale da parte della stessa) che per aiutare gli studenti si debbano aiutare i genitori. E se i genitori sono in difficoltà (ve lo ricordate il periodo del COVID-19?) dobbiamo prima aiutare loro, gli adulti. Infatti, ciò che avevo ottenuto era una miglior programmazione nell’assegnazione dei compiti (3, 4, a volte 7 giorni di anticipo rispetto alla scadenza delle attività), una riduzione dei carichi (in 2 ore di lavoro si finiva il tutto) e la disponibilità totale della maestra a parlare e trovare una soluzione con i genitori in difficoltà.

Il gruppo di genitori non conosce il tipo di dialogo, lavoro e collaborazione messo in atto e nel momento in cui l’insegnante assegna dei compiti (di solo ripasso) per le vacanze e dà, comunque, la sua disponibilità a parlare con quegli adulti in difficoltà nel seguire i compiti dei figli, vengo accusato di aver avuto l’approccio sbagliato e di non aver capito.

Ecco la luce che offusca il cielo stellato. Non vedi tutto ciò che c’è intorno, tiri conclusioni affrettate, ti immagini qualcosa che non c’è e finisci con il farlo diventare la tua realtà.

Questo accade un sacco di volte. Non so quante, forse meno di 3×1023   nel corso della tua vita, probabilmente almeno 4.000. Non lo so, non sta a me definirlo.

Ma cogli il concetto: evita di farti offuscare dalla tua luce personale e osserva le cose con calma, in momenti diversi. È molto probabile che tu riesca a vedere ciò che rimaneva “invisibile agli occhi”. E mentre scrivo queste cose comprendo ancora una volta che il segreto è tutto lì. Ma si sa, È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante.”.

Di rose, dentro di te, ne hai almeno un paio. Una è il cuore, l’altra è la mente. Scegli tu. Il cervello è il tuo. Puoi usarlo bene oppure no. Ma che tu decida di farlo o di non farlo, avrai comunque ragione.

H2H. Dai il tuo meglio.