Il primo passo per gestire le emozioni

Avere una buona padronanza di sé, cioè saper gestire le proprie emozioni, è una qualità elogiata fin dai tempi antichi. I romani la chiamavano temperantia, il cui obiettivo risultava essere l’equilibrio. Si tratta di cosa ben diversa, però, dal sopprimere le emozioni. Infatti, quando si parla di “saper gestire il proprio stato emotivo” capita spesso di entrare in confusione: devi rinunciare alle emozioni oppure devi fare altro?

Che sia chiaro, le emozioni non vanno cancellate: vanno gestite. Ed è soprattutto importante che siano appropriate.

Come cambierebbe la tua vita se sapessi gestire le emozioni anziché permettere al tuo stato emotivo di avere la meglio?

Tantissime persone si trovano a vivere situazioni complicate per la propria incapacità di agire con intelligenza emotiva, appunto l’abilità di riconoscere le emozioni, saperle gestire e affrontare nel modo adeguato le diverse circostanze, anche le più difficili.

Il primo passo per gestire le emozioni e sviluppare intelligenza emotiva risiede proprio nella facoltà di individuare con precisione le emozioni nel momento in cui le provi e comprendere i tuoi automatismi comportamentali.

«L’inizio della saggezza consiste nel chiamare le cose col loro nome» recita un antico proverbio cinese.

Perché già il fatto di iniziare a riflettere su ciò che stai provando (autoconsapevolezza, primo pilastro dell’intelligenza emotiva) ti aiuta a migliorare te stesso.

Probabilmente all’inizio tenderai a concentrarti su ciò che sbagli. Ma essere autoconsapevole vuol dire non avere paura dei propri errori “emozionali.”

Essere autoconsapevole vuol dire conoscere te stesso.

Essere autoconsapevole vuol dire fare il primo passo per gestire le emozioni.

Il problema è che, spesso, le persone (forse anche tu?) non dedicano abbastanza tempo a osservare e comprendere le emozioni. Per quale motivo? Principalmente perché è un atto di coraggio, di onestà e di integrità.

Ammettere ciò che si sta provando è difficile dal momento che ti è stato insegnato che le emozioni si dividono in positive (gioia) o negative (paura, rabbia, tristezza, disgusto/disprezzo).

La verità è che tutte le emozioni sono utili e il primo passo da fare è smettere di considerare buoni o cattivi i tuoi sentimenti.

Chiediti piuttosto cosa li innesca, cosa ti fa stare in quel modo, e soprattutto chi riesce a farti provare quel particolare sentimento.

Per sviluppare questa abilità è fondamentale sospendere il giudizio riguardo ciò che senti: soltanto in questo modo puoi permettere alle emozioni di seguire l’andamento naturale e aiutarti a comprendere qual è il significato della loro manifestazione.

Perché ogni emozione porta con sé un suggerimento: ti dice che c’è qualcosa da risolvere, da cambiare, da elaborare.

L’emozione si presenta per farti capire qualcosa di importante.

Tienilo a mente.

Quindi, cosa fare concretamente? Tieni un diario dei tuoi stati d’animo. Annota ciò che provi, perché lo provi e verso chi.

In questo modo prenderai consapevolezza del tuo stato emotivo e potrai passare allo stadio successivo dello sviluppo della capacità di gestire ciò che provi: l’autoregolazione (di questo ne parlerò nel prossimo articolo). Nel frattempo, metti nero su bianco (o di che colore vuoi) i tuoi sentimenti. E ricorda:

  • Zero giudizio
  • Evita di aspettarti la perfezione
  • Usa tanta, tanta gentilezza nei tuoi confronti

Buon lavoro.

H2H. Dai il tuo meglio.