Controllare la rabbia

Tra tutte le emozioni che possiamo provare, insieme all’amore, la rabbia sembra essere uno degli stati emotivi più complicati da controllare.

Pensaci un attimo: come ti senti quando sei arrabbiato? Agitato? Frustrato? Stressato?

Trovi più utile buttare fuori la rabbia, tipo “vada come vada”, oppure è meglio riuscire a controllarti ed esprimerti in modo meno aggressivo?

Lo metto in chiaro fin dall’inizio: la rabbia è un sentimento è come tale va accettato. Reprimerlo è sbagliato. Perché anche un’emozione negativa ha la sua utilità.

Pertanto, riconoscere che anche tu ti possa arrabbiare in modo eccessivo ti permette di lavorare su questo aspetto e di ricavarne qualcosa di utile.

Arrabbiarti non ti rende una cattiva persona, ma molto spesso ti può portare dalla parte del torto.

Rispetto al passato pare che oggi risulti più semplice arrabbiarsi: provi rabbia di fronte al mancato raggiungimento di un risultato, provi rabbia per sfogarti, magari dopo un’ingiustizia subita o che hai visto subire. O puoi provare rabbia anche per motivare te stesso (“Ora stop! Così non va!”).

In tutti questi casi la rabbia, come puoi ben immaginare, ha uno scopo utile, permettendoti di trasformare la negatività in energia positiva e produrre qualcosa di buono. Ma ricorda: evita gli eccessi, o finirai in qualche pasticcio!

Talvolta, la rabbia è un campanello d’allarme che ti avvisa che c’è qualcosa che non funziona come dovrebbe.

L’intelligenza (emotiva) sta proprio nel fatto di controllare e usare questo sentimento nel modo migliore, non nell’ignorarlo.

Hai presente il cartone animato Inside Out? La rabbia, che ha le sembianze di un mattone (il creatore del film avrà forse voluto dirci qualcosa?), serve per evitare che la protagonista subisca delle ingiustizie. Ti suona familiare?

Ok, quindi, come controllare la rabbia?

Andiamo per gradi. Per prima cosa è necessario individuare da dove proviene. Sono le aspettative nei confronti degli altri o dei nostri valori che provocano questa situazione.

Per esempio ci aspettiamo di ricevere rispetto se noi siamo rispettosi, o di avere in cambio gentilezza se noi siamo gentili, o di avere collaborazione se noi siamo collaborativi. Purtroppo, che si tratti di famiglia o di lavoro, capita che queste aspettative vengano disattese e viviamo quella sensazione di incapacità nel controllare le conseguenti emozioni.

La credenza che gli altri “dovrebbero” agire in un dato modo in risposta ai nostri comportamenti, come avrai già capito, a volte, si dimostra poco veritiera.

A questo punto, dopo aver preso coscienza di questa realtà, cosa puoi fare? Che ne dici di liberarti della regola del “dovrebbero”?

Si ok Luca, ma come? Domanda lecita, lo riconosco. E ti rispondo con altre interessanti domande:

  1. Ti è utile arrabbiarti per qualcosa che non puoi controllare?
  2. Per ottenere ciò che desideri, puoi fare qualcosa di diverso in modo da provocare la reazione più utile al tuo scopo? (Questa domanda a me piace un sacco)
  3. Ha senso pretendere che tutti abbiano le tue stesse regole o idee?

Azione numero due per ridurre e controllare la rabbia.

Rifletti e pensa: qual è il reale motivo per cui stai provando questo sentimento? Una volta che lo hai individuato, scrivilo. Come suggerisco spesso la scrittura è un ottimo modo per trovare le soluzione ai propri problemi. Ti accorgerai che nel momento stesso in cui scrivi il tuo cervello inizierà a elaborare possibili soluzioni.

Azione numero tre. Respira e rilassati. Il respiro infatti (come ho spiegato qui) ha la capacità di rallentare il battito cardiaco e se dai l’impulso alla tua mente che il tuo corpo ha smesso di essere in preda alla collera, il cervello inizierà a secernere ormoni positivi e a eliminare il cortisolo, cioè l’ormone dello stress. A questo aggiungici la pratica del rilassamento muscolare e scoprirai come il tuo stato emotivo ne trarrà benefici.

Esistono varie tecniche per rilassare i muscoli.

Io te ne suggerisco un paio, quelle che personalmente ho trovato più utili e funzionali al mio fisico.

Il principio comune è che per arrivare al relax devi prima provocare la massima tensione del muscolo.

Una tecnica per rilassare il collo è: tira lentamente indietro la testa mentre provochi la contrazione, vai indietro con la nuca come se volessi raggiungere la schiena e rimani in posizione per una decina di secondi. Rilassa la zona per il doppio del tempo, abbina la respirazione profonda e ripeti l’esercizio finché ti senti sciolto.

Per quanto riguarda il rilassamento delle spalle, alzale e contrai i muscoli come se volessi arrivare a toccare le orecchie. Resta in posizione per circa dieci secondi e poi rilascia per venti. Ancora una volta respira profondamente e ripeti l’esercizio fino al raggiungimento dello stato desiderato.

Se hai fatto questi esercizi, avrai notato che controllare un sentimento come la rabbia è possibile. Ciò può avvenire attraverso un lavoro mentale, attraverso un lavoro fisico, o con la somma dei due.

Di sicuro troverai molti testi che ti guidano nella gestione dello stato emotivo. Io ti ho suggerito quelle azioni che, in base alla mia esperienza, hanno prodotto i risultati migliori. Ora sta a te trovare il tuo modo. Ti resta soltanto da provare.

Soprattutto, citando Epitteto, “se non vuoi essere incline all’ira, non alimentarne l’abitudine”.

E ricorda: dai il tuo meglio.