Come migliorare l'azienda (in cui lavori)

“Avete fatto un lavoro eccellente, e le cose non sono andate nel verso giusto perché avete preso la decisione sbagliata. Me ne assumo la responsabilità. Voi avete fatto del vostro meglio e non avreste potuto migliorare la situazione o fare più di così.”

E’ questo lo stile dell’azienda in cui lavori? Purtroppo, nella maggior parte dei casi, NO.

Le aziende si imbottiscono di manager-capo o di consulenti-dittatori anziché coltivare un atteggiamento di leadership e i messaggi che essi lanciano ai subordinati suonano un po’ diversamente… Qualcosa tipo “sei un incapace!”, “dovete lavorare di più!”, “se non raggiungiamo gli obiettivo è colpa vostra!”

Quindi, come migliorare l’azienda in cui lavori?

In effetti manca leadership nelle aziende. E la leadership si conquista con le parole, con il comportamento, con quel che dici e con quel che non dici, con quel che fai e con quello che non fai.

A chi obietta “Si ma… ho dipendenti davvero pessimi…” la riposta mi viene spontanea: “e tu cosa hai fatto per migliorare questa situazione? In che modo hai interagito e comunicato con ognuno dei tuoi collaboratori? Che stile di guida hai adottato?”

Di domande ne avrei un sacco per questi capi (ehi, dipendente, sei anche tu un capo, lo sai? Ti pare strano ma è così: pensaci bene! Per cui non sentirti escluso a priori) ma per il momento mi fermo qui.

Tranne i casi di eccellenza basati su modelli di successo in cui il coaching (anche life) è già stato introdotto, la situazione delle aziende italiane risulta più o meno questa: realtà che sopravvivono senza un concreto piano di sviluppo, basate sullo stile “bastone-carota-bastone-bastone…”

Ora, leggi le domande qui di seguito suggerite e poi pensa se anche tu ti trovi in un ambiente come questo.

Nella tua azienda, che sia di tua proprietà o quella in cui lavori:

  1. Il lavoro in “team” non esiste?
  2. Quando si presenta un problema, anziché concentrarsi e trovare le migliori soluzioni, il focus resta sui colpevoli?
  3. Circolano voci e pettegolezzi?
  4. Non c’è chiarezza di obiettivi?

Ho la sensazione che hai risposto SI almeno 2 o 3 volte. Ho evitato di calcare la mano… Perché spesso, dove si verificano una o più delle situazioni appena esplicitate, si riscontra anche un certo malumore legato al fatto che spesso vedi premiate persone poco capaci o che si prendono il merito (in tutto o in parte) del tuo lavoro. O ancora, le regole che dovrebbero valere per tutti vengono invece rispettate solo da pochi – i soliti, giusto? –

Poco conta se a fine anno c’è il segno positivo in bilancio, perché questo è un modello aziendale vecchio, destinato a scomparire in un mercato competitivo e tenace come quello attuale.

Dove tutto cambia alla velocità della luce (lì fuori) e viene seguito zoppicando (lì dentro, leggi azienda).

Dove vince il più flessibile, non il più forte.

Dove la differenza la fa ancora la persona.

A me dispiace dirtelo, ma lo devo fare: se ti sei riconosciuto in quelle domande lavori in un azienda di merda. Tuttavia c’è ancora speranza e si possono creare le basi per lavorare in modo più sereno, più soddisfacente, e più gratificante per tutti, imprenditori compresi. Vedi, sto parlando di poter creare un ambiente dove i risultati arrivano nel modo migliore: quello in cui ti senti bene.

Ora sta a te scegliere: che azienda vuoi? E attento, questa è una domanda che vale per tutti, qualsiasi sia il tuo livello e mansione. Perché finché l’orientamento rimane sul “beh, sono gli altri che devono fare qualcosa” allora anche tu sei responsabile del clima in cui passi buona parte della tua giornata.

Cosa puoi fare per migliorare l’azienda?

Beh, puoi iniziare a condividere questo pensiero, a chiedere ai tuoi colleghi cosa pensano di questo articolo e come può essere utile alla tua azienda. Puoi iniziare a fare qualcosa di diverso per migliorare lo stato emotivo del tuo collega. Puoi iniziare tu a creare un team e un clima più accettabile. Puoi iniziare a comunicare meglio, con gli altri e prima ancora con te stesso.

Insomma, di cose da fare ce ne sono. Vuoi iniziare a stare meglio sul posto di lavoro?

A volte fallirai nel tuo intento: benvenuto tra gli uomini/donne di questo pianeta. Ma fai qualcosa, non rimanere lì, fermo, senza muovere un dito.

Come dici? Ah, sì, sono d’accordo con te che nelle aziende l’esempio conta tanto, tantissimo, e se viene dall’alto vale doppio.

Ecco la buona notizia: nel prossimo articolo parlerò dei leader. Nel frattempo, ricorda, dai il tuo meglio.