In ogni momento della giornata prendi decisioni relative all’investimento, e non mi sto riferendo a una questione di “soldi”. L’investimento del quale ti sto parlando è legato a una frase che ti sarà capitato di dire almeno una volta nella tua vita: “non ho tempo per…”
Infatti oggi torno a parlare di gestione del tempo, e lo faccio in modo diverso dai precedenti articoli.
Pensaci un attimo: se non ci è chiaro il criterio con il quale decidiamo come investire il tempo, possiamo essere bravi a prendere decisioni? Credo che la risposta sia intuitiva e meriti una domanda, prima di svelarti 3 cose che devi sapere sulla gestione del tempo.
Ora rispondi: in base a che cosa investi le ore a tua disposizione? La riposta più sensata dovrebbe essere “in base alla percezione di importanza” (che è soggettiva).
Quindi ogni volta che dici “sì” a una cosa stai dicendo “no” a un’altra.
Vado in palestra o sto sul divano? Leggo un libro o mi guardo video sui social? Esco a fare una passeggiata o faccio un’ora di straordinari?
In sostanza, dati i tuoi obiettivi, decidi di allocare una certa quantità di risorsa (il tempo). E più ripeti uno schema, più questo si imprime nel tuo cervello seguendo una procedura standard di apprendimento: faccio un’azione, la ripeto, associo un’emozione, si registra nel tuo programma mentale.
Una volta che il circuito si consolida si genera una certa credenza, per cui se credi che qualcosa non sia vero, riuscirai forse a fare un investimento a riguardo? Altra risposta intuitiva.
Ti ho spiegato questo meccanismo perché ha molto a che fare con quel “non ho tempo per / non ho avuto tempo per”. Si tratta di una descrizione vaga della realtà, basata su uno schema mentale e di comportamento.
Sostituisci questa frase con “ho dato priorità a X anziché a Y” e capirai che si tratta di una scelta che dipende in larga misura da te. Quindi, a cosa stai dando priorità?
Se diamo un nome a questo qualcosa sarà più facile gestirlo perché non possiamo mettere mano a ciò a cui non diamo un nome, e non possiamo dare un nome a ciò che non possiamo vedere.
Compreso questo meccanismo, sei pronto per conoscere le 3 cose che devi sapere sulla gestione del tempo.
Numero uno. Magari non te ne rendi conto adesso, ma se concentri l’attenzione su ciò che fai – ti basta scrivere per una settimana tutte le attività che svolgi, indicando il tempo che dedichi a ognuna di esse – scoprirai che ci sono cose di cui puoi fare di meno.
Pensi troppo? Stai troppo tempo sui social? Rinvii attività che non ti piacciono?
Numero due. Partendo dalla stessa lista di cui al punto numero uno, cosa puoi fare di più?
Programmare la tua agenda più dettagliatamente? Inserire nella tua lista anche le attività personali? Agire di più e pensare (un po’) meno?
Numero tre. Sono certo che se hai letto i miei articoli precedenti o hai frequentato qualche corso conosci la questione dell’importante-urgente non importante-non urgente. Ma c’è una grossa differenza tra sapere e saper fare.
Ti faresti guidare verso un rifugio alpino a 3.000 metri, attraverso un sentiero che prevede cordate, ferrate, passaggi esposti sul burrone da chi non ci è mai stato?
O da uno che ti dice che ha letto un libro che…, o da un tizio che ha fatto un corso di una settimana e non ha esperienza?
Come per tutte le cose durature serve del tempo, lo stesso tempo che oggi, se stai leggendo questo articolo, vuoi gestire meglio.
Un proverbio recita: “Roma non è stata costruita in un giorno”. Significa che devi fare piccoli passi seguendo i tre consigli che ti ho dato. Magari durante la prima settimana guadagnerai 10 minuti, ma sono sempre 10 minuti che prima non avevi. E quante cose puoi fare in 600 secondi? Se hai dei dubbi leggi qui.
Ma sai che c’è, hai ragione tu. Se finora non ci sei riuscito non puoi riuscirci leggendo un articolo. Come dire: se ti tiro una palla, con quale mano la prendi? Di sicuro con la mano dominante, quella che usi di più. L’abitudine è così radicata nella tua routine che penserai che tanto non serve. Eppure se, invece, decidi di agire con responsabilità allora può funzionare. Io, ad esempio, non l’ho letto sui libri e non ho fatto nemmeno un corso sulla gestione del tempo: ho solo imparato a gestirlo sulla mia pelle, attraverso prove, errori, aggiustamenti, facendomi domande utili, dando un nome alle cose, imparando ad afferrare la palla con una o con l’altra mano.
Ora, hai investito il tuo tempo leggendo questo articolo: fa in modo che sia produttivo. Prova a pensare: come ti sentiresti se se portassi i tuoi soldi in banca e dopo sei mesi ti ritrovassi con la stessa cifra o addirittura di meno. Sì, ti incazzeresti con quella banca. Ecco, si tratta dello tesso ragionamento: in questo caso la banca sei tu. La tua personale banca del tempo.
Quindi il mio consiglio professionale è di mettere in pratica almeno l’attività numero uno che ti ho proposto. Poi sei libero si scegliere.
Ricorda: dai il tuo meglio.