Questo è un articolo diverso da quelli a cui ti ho abituato. Ti consiglio caldamente di leggerlo con attenzione e di accettare la sfida (anzi, le sfide) che ti propongo. E’ importante perché alcuni lo hanno già fatto e hanno avuto degli ottimi risultati, per se stessi e per gli altri. Per cui se vuoi migliorare un qualche aspetto della tua vita o contribuire a far stare meglio una persona a cui vuoi bene, ora, puoi farlo anche tu.
Prendi un foglio o il tuo quaderno e una penna: ti serviranno. Siediti in un posto comodo e rilassati. Se non ti ricordi come fare, prima di andare avanti leggi qui.
Bene, adesso che sei pronto ti propongo la prima sfida: gestire meglio il tuo tempo.
Sarà capitato anche a te di sentirti in ansia perché hai mille cose da fare e non sai da che parte iniziare. Oppure avere la sensazione che il tempo a disposizione non sia mai abbastanza. Ti suona familiare? Vedi, sei in buona compagnia perché la maggior parte della gente non sa come gestire la propria agenda. E in questa parola trovi già parte della soluzione…
Come fare? Scrivi (carta e penna le hai, giusto? Te l’avevo detto che ti sarebbero servite) la lista di tutte le cose da fare. Tutte? Sì davvero tutte. Passo successivo: segna a fianco di ogni attività quelle che per te sono più importanti: attività personali e/o lavorative. Scegline 3 a cui dare massima priorità e 3 a basso valore aggiunto. Ecco che hai 6 attività per il primo giorno. Procedi in questo modo per tutti i giorni della settimana. Totale? In soli 5 giorni… 30 cose fatte!
Questo ti permette di avere il focus su ciò che c’è da fare, evitando di disperdere energia altrove. Man mano che fai una delle attività che ti sei messo in agenda, depennala. Scoprirai come il cervello gode nell’eliminare le “cose da fare”.
Gestire il tempo è un’attività importante e il processo che ti ho appena illustrato è un inizio.
Luca, e risolverà tutti i problemi? No, ma se non cominci…
Bene, sei pronto ad accettare la sfida? Hai deciso di farlo? Quando? Adesso, ovvio.
Passiamo alla seconda: agire.
Le emozioni che provi sono spesso un invito all’azione. Ad esempio, pensa un attimo alla rabbia: ti è mai capitato di passare alle cose concrete dopo un’incazzatura? Quelle parole “basta, ora sono stanco di…” ti hanno permesso di agire? Immagino di sì.
Tutte le emozioni contribuiscono a farci crescere. A volte ti danno la motivazione, a volte ti mettono in uno stato positivo, altre volte sono un campanello d’allarme che ti fa sentire che la situazione non ti va più bene, che vuoi cambiare.
Allora quando provi un’emozione negativa, anziché limitarti a farti bollire il sangue, chiediti: qual è il vero motivo di quel che sto provando? Verso chi è rivolta questa emozione? Come invece mi voglio sentire a riguardo?
Scriviti queste domande perché si tratta di un valido strumento che ti può venire in aiuto in alcune particolari circostanze. Molte delle persone con cui lavoro lo applicano e… funziona!
Infine passiamo alla terza sfida. E’ strettamente collegata alla seconda e in qualche modo ti riporta alla prima. Perché ci sono emozioni che ti allontanano dal tuo obiettivo, ti fanno perdere l’attenzione e ti scaricano anziché permetterti di recuperare energia, ritrovare il focus e andare verso ciò che davvero più conta per te.
Ti stai chiedendo qual è la sfida? Perdonare.
Decidere di passare attraverso il perdono è utile perché ti permette di iniziare a stare meglio, mandando via emozioni che producono ormoni negativi (cortisolo) nel tuo organismo.
Mi riferisco in particolare a quella persona che, in una relazione amorosa o di amicizia, ti ha fatto soffrire. Sentimenti quali risentimento, orgoglio e ira tendono sottrarre energia vitale con la conseguenza di togliere concentrazione a ciò che hai da fare (gestione del tempo e azione? Già, proprio così).
Perdonare è come quando hai imparato l’alfabeto per iniziare leggere e scrivere. Significa avere il coraggio di far dipendere le cose da te, e non dagli altri. E poi se una cosa la lasci andare non può più farti soffrire o arrabbiare.
Per cui, anche se è passato del tempo e non hai più contatti con la persona che ha fatto nascere in te quelle emozioni, fa un bel respiro, e scrivile una lettera. Magari usa proprio il foglio che hai davanti a te, tira fuori ciò che provi e alla fine perdona. Scoprirai il potere della scrittura e del perdono.
Certo, se vuoi andare oltre puoi anche contattarlo, ma questo decidilo tu. Sei libero di scegliere come perdonare, soprattutto adesso, che hai la tua vita e puoi essere felice a prescindere dagli altri.
Un proverbio cinese che amo molto dice: “E’ meglio accendere una candela piuttosto che maledire il buio”. Quindi, cosa vuoi fare? Vuoi continuare a incolpare gli altri, il destino e il tempo o vuoi accettare la sfida e migliorarti?
Di solito si comincia con il primo passo per arrivare in cima alla montagna. Ma se guardi troppo la vetta ti perdi la bellezza del cammino.
Quindi, non ti resta che usare la tua bussola interiore (leggi qui), scegliere la tua meta, fare il primo metro…
E ricorda: dai il tuo meglio.