Che serva un ambiente in cui le persone possono sbagliare e imparare dai propri errori è un concetto già noto. Infatti se una persona ha paura di sbagliare per timore delle eventuali ripercussioni è molto difficile che si spingerà oltre e piuttosto si limiterà a svolgere compiti noti. “Se non sbaglio non mi cazziano”, comprensibile come pensiero.
Eppure molte aziende ti propinano la solita bufala della cultura aziendale, come fosse un concetto tanto astratto e mirabolante.
La questione è che molte aziende non sanno nemmeno cosa significa “cultura”.
Seguimi, perché il concetto è molto semplice se torni all’origine della parola. Nella lingua latina usavano la parola colere come traduzione di “curare”, da qui cultum, da cui il termine “cultura”.
Ad esempio, l’agricoltura altro non era che il prendersi cura del campo. Quindi? Se parli di cultura aziendale di chi dovresti prenderti cura? Esatto, delle persone che compongono la tua azienda.
Per assonanza concettuale, maltratti un campo per ottenere il meglio dalla sua terra? No, certamente no. Allora perché dovresti maltrattare le persone (la terra) che compongono la tua azienda (il campo)?
A quel campo serve qualcuno che conosca la consistenza dei semi, i solchi della terra, i tempi e le stagioni del fiorire (umano). E occuparsene.
Serve il realismo del passato, l’immaginazione del futuro, e soprattutto la pazienza del presente.
Non possiamo eliminare le stagioni che servono al seme: le piogge, le nevicate, i rigori dell’inverno, il vento e le bufere, il caldo e la siccità sono tutti elementi che fanno parte del processo, tutti elementi della vita, di cui il seme ha bisogno, così come ne ha bisogno un tuo collaboratore.
Ma cosa ti avevano detto di fare finora?
Cultura aziendale… o si fa come in natura o per me è una gran bufala.
Il resto, se ti interessa lo trovi tutto dentro a questo libro: “To Be. To Do. To Get. (Transparent)”, il mio nuovo libro.
Lo puoi trovare su amazon, su questo sito, e nelle librerie (alcune, quelle lungimiranti).
Buona cultura. Ops, buona lettura.