Come fare a...

Pete Cohen una volta disse “we’re all natural coach”.

Cosa può voler dire questa affermazione? Partiamo con un dato di fatto, e cioè che sempre più persone iniziano a definirsi coach in qualsiasi ambito. La domanda è: lo sanno fare? Sanno come fare per fare un coaching di livello? Diciamolo subito: se domani mattina ti stampi un biglietto da visita puoi dichiararti un coach anche tu.

Perché in tanti lo fanno? Ci sono tendenze da seguire, mode da cavalcare e professioni da rinnovare.

Risultato? Gran confusione per tutti coloro che cercano un professionista al quale affidarsi per la prima volta.

Qualcuno paragona questa attività con l’allenatore, qualcuno con l’insegnante, altri con una nuova figura di psicologo (NB: la differenza sostanziale tra coaching e psicologia è il focus sull’orizzonte temporale. Nel coaching si parte dal presente e si dirige verso il futuro, tienilo a mente).

Lo capisco e ti capisco. Motivo per cui invito tutti coloro che si rivolgono a me a venire a trovarmi, a guardarmi negli occhi e decidere liberamente. Perché la prima domanda a cui devi rispondere, ed è probabilmente la più importante, è: mi fido della persona che ho davanti?

Sì, tutto ciò che faccio si basa su questo pilastro: la fiducia.

Ma se “we’re all natural coach” e tutti possono dirsi coach, cosa fa un Coach con la C maiuscola?

Infatti hai ragione: “dirlo” è una cosa, “farlo” è un’altra. E come lo si fa è un’altra ancora…

A leggere qualche manuale potresti trovare una distinzione tra vari tipi di coaching, che vanno dal caretaker all’allenatore, dall’insegnante al mentore, fino allo sponsor e alla guida (spirituale). Distinzione che trovo per alcuni versi utile, e che tuttavia non ti aiuta a trovare una soluzione alla domanda più importante: a me, che sto leggendo queste righe, serve un coach?

Il fatto è che a volte ti arriva addosso un treno. Ed è qui che il coach fa la differenza. Perché ti aiuta ad aiutarti a rialzarti, anche più forte di prima.

Il Coach con la C maiuscola ti accompagna ad attraversare la “soglia”. E’ come un mezzo di trasporto e tu gli devi soltanto dire dove vuoi andare. A questo punto lui ti mette nella condizione di arrivarci nel miglior modo. E se non sai dove sei diretto? Lui te lo fa scoprire. Perché parte da una convinzione (almeno così è per me): che ogni persona ha dentro di sé il potenziale per riprendersi e realizzare ciò che desidera, ma ha solo bisogno di una mano per tirarlo fuori.

La stessa fiducia che il coachee (la persona che fa un percorso con il coach) pone in me, io la ripongo in lui. Sono convinto che può farcela. Ed è importante, perché le persone hanno bisogno di trovare qualcun che creda nelle loro capacità.

Come fare a…

Quindi cosa fa un Coach? Ti aiuta a definire e raggiungere i tuoi obiettivi. E quando dico definire, intendo definire BENE. Perché molti abbandonano ad un passo dal traguardo o lo tagliano senza trovare soddisfazione semplicemente perché l’obiettivo era formato male.

Quindi, alla domanda “a me serve un coach” rispondi partendo dall’obiettivo. Che da un altro punto di vista significa: “se non hai un obiettivo da raggiungere, un coach non ti serve”.

Qualcuno sostiene che tutto è questione di obiettivi (perfino andare a fare la spesa, solo che non ci pensi) e allora mi viene da citare Bill Gates: “everyone needs a coach”. Ognuno ha bisogno di un coach. Magari adesso non è il momento di pensarci…

Certo che questa parola ormai c’è ovunque. Ora, ti do uno spunto su cui riflettere dato che il titolo di questo articolo è “come fare a…

Guarda un bambino: cosa fa? Come lo fa? Quali caratteristiche mette in pratica?

Lo hai già capito. Fare il coach è più che stampare un bigliettino con un nome e una parola che fa figo.

Fare il coach è più che mettere in fila quattro domande che hai letto in un e-book o frequentando qualche ora di corso.

Fare il coach è più che dire a una persona cosa fare.

Già, per me fare ed essere il Coach è evitare che tu vada alla stazione dei treni e che rimanga fermo a guardarli tutti, incapace di scegliere. Significa ascoltarti con il cuore, darti una prospettiva, e tirare fuori la parte migliore di te, soprattutto nei momenti di cambiamento o di passaggio attraverso le diverse fasi della vita. Quei momenti in cui hai bisogno di ricevere un aiuto per elaborare programmi concreti di autosviluppo e autoefficacia verificabili passo dopo passo.

Perché qui non si tratta di farsi bastare il pensiero positivo, ma di dare il tuo meglio.

Determinazione. Tenacia. Passione. Ecco “come fare a…”. Ecco come faccio a.