Stato emotivo: come gestirlo e migliorarlo

Ti sarà capitato di notare come alcune persone sembrano felici anche se hanno ben poco sul piano materiale, mentre altre si lamentano di svariate ingiustizie seppure possiedono molte ricchezze.
Infatti chi non sfrutta l’intelligenza emotiva lascia libere le emozioni di invadere ogni aspetto della propria vita, indipendentemente dal risultato desiderato e dice “E’ successo e basta” oppure “Non potevo farne a meno”.

E che dire di quelle giornate in cui tutto sembra andare storto, anche le cose che di solito fai facilmente, dove ogni porta sembra sbarrata e ogni tentativo finisce nel nulla?
Come ti spieghi che a volte produci risultati straordinari e altre volte invece sono così desolanti? Eppure sei la stessa persona, no? Quindi, dove sta la differenza?

La risposta è nella mente, nella condizione psicologica in cui ti trovi.
Esistono stati d’animo potenzianti (K+) come l’amore, la fede, la fiducia in se stessi ad esempio, e altri paralizzanti (k-) tipo la paura, la confusione, la depressione, lo stress, la tristezza, etc…
Non è l’evento a creare l’emozione, ma i tuoi pensieri riguardo a esso, o come direbbe Edmund Spenser “è la mente che fa sani o malati, che rende tristi o infelici, ricchi o poveri”.

Lo stato d’animo (K), o stato emotivo, è quindi la somma delle nostre esperienze soggettive e la maggior parte delle volte si forma senza il nostro controllo conscio. Avrai già capito che saper controllare questa parte inconsapevole di te farà la differenza nel modo in cui affronterai determinate situazioni.
Quindi, come puoi gestire il tuo stato emotivo? Per prima cosa, conoscere le due principali componenti dello stato mentale ti aiuterà.

La prima è costituita dalle rappresentazioni interne; la seconda dalle condizioni e dall’uso della fisiologia.
Per quanto riguarda le tue rappresentazioni (interne) degli avvenimenti queste si basano su tre sensi: ciò che vedi, ciò che senti, ciò che provi. Ciò significa che ogni evento viene ri-rappresentato in base alla tua percezione. Sì, hai letto bene: la TUA percezione soggettiva, e non una realtà oggettiva.

Vediamo la seconda componente: la fisiologia. Con il termine fisiologia mi riferisco alla tensione/rilassamento muscolare, postura, respirazione e di tutte le funzioni biochimiche del tuo corpo. Infatti questi aspetti hanno un’incidenza enorme sulle tue sensazioni e quindi sulla gestione del tuo stato emotivo.
Pensaci un attimo: quando ti senti al top, percepisci il mondo che ti circonda in modo diverso da quando sei sottotono o stai male, vero? Com’è il tuo stato emotivo in quei momenti? Totalmente diverso, anche se il mondo, li fuori, è lo stesso.

Di fronte a un avvenimento futuro e quindi che non è ancora accaduto puoi scegliere in anticipo in quale modalità stare: raffigurarti il peggio oppure pensare a qualcosa di positivo. Perché non scegliere la condizione migliore?
Impara a riconoscere le tue emozioni e a descriverle. Così facendo sarai in grado di decidere se sono appropriate in un certo contesto e situazione oppure no.

Frasi del tipo “non so cosa mi è successo” probabilmente ti rivelano poco su ciò che provi veramente e non ti danno modo di lavorare per migliorare il tuo stato. Se invece dici “un senso di ansia e di insicurezza mi ha preso allo stomaco e i miei battiti sono aumentati” hai molte possibilità di identificare le emozioni e di gestirle.
Ora, senza entrare in questioni troppo tecniche e di difficile assimilazione, ti voglio fornire un paio di strumenti per eliminare quegli stati di ansia e di stress che spesso influiscono in modo negativo sul tuo K+.
Il primo è la respirazione.

“Come Luca, mi stai dicendo di respirare? Ma questo lo faccio sempre!”
Sì, certo, lo fai sempre, ne sono sicuro, e spesso lo fai male. Per provocare il giusto rilassamento muscolare, diminuire la tensione facciale e attivare il corretto flusso biochimico (beh, te l’avevo detto che la fisiologia era importante) inspira con il naso, con la testa leggermente alzata verso la linea dell’orizzonte, ed espira con la bocca. Mentre inali l’aria gonfia la pancia ed evita di respirare con il torace, ok? Usa il diaframma perché questo rilasserà anche i tuoi organi interni.

Il ritmo del respiro da seguire è il seguente: 1-2-1. Cioè, trattieni l’aria per il doppio del tempo che utilizzi per inspirarla ed espirarla.

Le prime volte che usi questa tecnica siediti. Potresti avvertire un senso di vertigine in quanto poco abituato a respirare in modo corretto. Ti accorgerai da solo che dopo qualche giorno di esercizio saprai controllare meglio le tue emozioni, il tuo stato mentale migliorerà, e prima di dar fuoco al cannone (la tua bocca) penserai: mi è utile l’emozione che sto provando in questo preciso istante?

Adesso ti illustro il secondo strumento che ti voglio suggerire: l’umorismo. Sì, ridi di te stesso. Chiediti: “un comico, come descriverebbe questa situazione?”
Spesso ci prendiamo troppo sul serio, siamo talmente drammatici da risultare quasi al limite del ridicolo. Rifletti un attimo: quante volte ti è capitato di dire, dopo aver dato sfogo magari a uno scatto d’ira, “beh, forse ho esagerato”?

Si tratta di essere realistici e gentili con se stessi, invece che pessimistici e duri. Ridici su e alcune ansie spariranno da sole… Non te ne accorgerai nemmeno.
Ah, fallo subito, è importante, e questo lo sai già.
La cosa che conta più di tutte è che tu ti senta a tuo agio con la persona che sei e con le tue emozioni.
Un po’ alla volta imparerai ad aumentare la tua intelligenza emotiva e prenderai confidenza con questi cinque aspetti:

  1. Autocoscienza: sapere cosa stai provando e perché
  2. Autoregolazione: avere il controllo delle tue emozioni e gestirle
  3. Motivazione: essere capace di persistere anche di fronte alle avversità
  4. Empatia: essere in grado di individuare le emozioni nelle altre persone
  5. Abilità sociali: andare d’accordo con gli altri, ascoltare, comprendere, apprezzare

Quando ti metti nello stato emotivo e mentale migliore (K+), il tuo cervello ha accesso a una serie di risorse che altrimenti non avrebbe, diventa più facile gestire le tue emozioni e superare gli ostacoli, trovare più energia e nuove soluzioni.
Il tuo compito, come avrai capito se hai letto i precedenti articoli, è quello di diserbare il tuo giardino dalle piante infestanti e dare ossigeno al tuo terreno.
Per finire, ecco il mio regalo per te. Quattro domande da porti quotidianamente, due al mattino, quando ti svegli, prima di tirarti su dal letto e fare colazione, e due la sera, a luci spente, poco prima di addormentarti.
Domande del mattino:

  • Oggi, in questo momento, di cosa sono felice nella mia vita?
  • Chi mi ama?

Concentrati sulle emozioni positive che le risposte suscitano in te. La giornata sarà migliore.
La sera invece chiediti:

  • Oggi, in che modo ho vissuto secondo la mia mission?
  • Cos’ho imparato da questa giornata?

Andrai a letto con lo spirito giusto. Oltre a dormire meglio, queste domande ti permetteranno di affrontare la giornata successiva con il pieno di energia.
Ti saluto con una frase che ho scoperto tra i ricordi di una persona molto saggia, Papa Giovanni XXIII e che suona più o meno così: “Non consultarti con le tue paure, ma con le tue speranze e i tuoi sogni”.
E ricorda: dai il tuo meglio.