Cosa determina il modo in cui ci relazioniamo agli altri? E il modo in cui sentiamo? Oppure ancora, cosa influisce sul modo in cui agiamo?
La riposta sta nella tua mappa, cioè nella qualità e nella ricchezza della rappresentazione del mondo che ti sei creato. Infatti la tua realtà (come la mia e quella di chiunque altro) è filtrata, e quindi codificata dalle tue credenze, convinzioni, e idee. La mappa è pertanto un’esperienza soggettiva, estremamente diversa dalla realtà, cioè quello che in PNL viene definito territorio. Mappa che per forza di cose influisce sulla nostra possibilità di usare una comunicazione efficace.
A questo punto ti starai chiedendo: perché la nostra rappresentazione del mondo è diversa dal territorio? Perché molte informazioni vengono cancellate dalla mente. E questo solitamente avviene a fin di bene, cioè per non essere sovra-stimolato e sovracaricato di informazioni che non potresti gestire. Per cui, per evitare di essere sopraffatto da questo carico eccessivo e poterti occupare delle cose che per TE contano, crei delle generalizzazioni in base alle quali riassumi e produci degli schemi di sintesi di ciò che ti circonda. La conseguenza di tutto ciò? I dati immagazzinati nella tua mente vengono “distorti”, modificati in base alla tua neurologia, adattati ai vincoli della cultura in cui vivi e, come detto sopra, allineati alle tue credenze, convinzioni e idee.
Funzioniamo così, è un dato di fatto. Per certi versi le cose possono anche andare bene, fino al momento in cui la nostra mappa ci permette di “guidarci” al meglio all’interno del territorio in cui ci muoviamo. E se questo non avviene? E’ come dire: uso il mio navigatore, aggiornato all’anno precedente, ma nel frattempo sono intervenute delle modifiche nelle strade, nelle rotatorie, nei sensi unici, sono state costruite nuove vie, etc. Il navigatore cosa fa? Semplicemente non sa più portarci a destinazione! E se lo fa, quanta fatica…
Questo si verifica quotidianamente con le relazioni che instauriamo, con le parole che diciamo, con le risposte che diamo alle persone che ci circondano.
Filtrare ed escludere degli elementi è un processo naturale e se vogliamo necessario, ma solo nei limiti in cui non cancelli delle informazioni significative, importanti per gestire al meglio le diverse situazioni che devi affrontare, come una comunicazione efficace in una vendita importante o una discussione con un collega ostile o con il tuo partner.
Per cui, se è vero che non tutte le cancellazioni creano problemi, è vero anche che con esse crei una versione ridotta della realtà.
Facciamo qualche esempio per essere ancora più chiari.
“Le persone mi fanno paura”.
Magari per l’emittente del messaggio questa affermazione ha senso, ma per chi la riceve? Cosa penserà? Chiederà delle delucidazioni o si limiterà a rielaborare il messaggio secondo la sua esperienza nel mondo?
Ecco che la cancellazione operata dalla nostra neurologia omette delle informazioni per chi ci ascolta: “a quali persone si riferisce?” Tutte le persone fanno paura?
Vediamo ora la seguente affermazione: “Mi fa diventare davvero furioso!”
Qui la cancellazione riguarda “Chi”.
Un altro esempio, dai.
“Fai sempre delle affermazioni stupide”
In questa frase sono presenti più tranelli linguistici: affermazioni stupide, per chi? Chi lo sostiene? Lo fai davvero sempre? Quindi ogni volta che apri la bocca?
Questi sono solo alcuni esempi, trai i più semplici e di facile comprensione, che ti spiegano come funziona la mente umana nel campo linguistico. Si tende a dare per scontato alcune cose, e finché c’è sintonia con la persona che ti sta di fronte, nessun problema, ma nel momento in cui si tratta di instaurare un nuovo rapporto, gestire una conversazione di cui hai poche informazioni o per risolvere un momento di tensione, le cancellazioni che hai effettuato in modo inconsapevole ti remano contro. E addio comunicazione efficace…
La questione è che sei nelle facoltà di recuperare quelle informazioni cancellate. Come? Sicuramente NON interpretando i messaggi con la tua mappa del mondo, MA ampliandola. Come fare? Con delle domande di precisione. Ed è una delle cose che chi conosce la PNL e soprattutto il coaching usa con grande maestria.
Oltre a perdere una parte delle informazioni che in alcune circostanze abbiamo visto essere problematiche, le cancellazioni ti danno anche delle preziose informazioni su modo di ragionare di una persona.
Pensiamo alla frase “Mio fratello è il migliore”.
Qual è il parametro di paragone? Migliore rispetto a chi? In che ambito risulta migliore? Eppure le cancellazioni operate dall’emittente ti comunicano che la cancellazione apportata ha generato un ulteriore meccanismo linguistico: il concetto viene generalizzato e dato per “vero”.
Spesso chi riceve il messaggio trae le proprie conclusioni, senza andare più in profondità e capire ciò che intendeva l’emittente.
Quante volte abbiamo formulato le nostre idee sulla base di informazioni ricevute in modo parziale?
Ti è mai capitato di trasformare frasi “cancellate” secondo le tue credenze e convinzioni?
Quali altre volte hai alzato un muro a seguito di una semplice parola?
Le parole sono davvero magiche, e la magia può essere cattiva oppure buona, a seconda dell’uso che ne vuoi fare.
Se Marco dice “Mio fratello è il migliore” e hai una buona considerazione di Marco basata sulle tue esperienze precedenti, tenderai a definire la sua affermazione “vera”, corretta e valida in molti contesti per il semplice fatto che credi, che sei convinto che sia proprio così.
La stessa affermazione ascoltata da una persona che ha una pessima considerazione di Marco può far generare un’idea diversa: “è la solita bugia, sempre a sparare cavolate, etc.”.
Magari il fratello di Marco è davvero il miglior… giocatore di calcetto del patronato del suo paese. Ma se non chiedi di recuperare la parte cancellata corri il rischio di non saperlo mai!
Quindi, fai attenzione a come ti esprimi. Molto spesso le persone non fanno domande, e traggono conclusioni su ciò che dici. Abituati a chiedere anziché immaginare a cosa si riferisce o a schierarti anzitempo nella squadra dei contrari: è questo il segreto di una comunicazione efficace.
Mi rendo conto che l’argomento è molto ampio e non abituale ma mi sono impegnato a rendere la cosa il più pratico e fruibile possibile, sperando che oltre ad essere alla portata di tutti, sia un modo per iniziare ad avvicinarti all’uso consapevole delle parole. Ti è stato utile?
La prossima volta ti illustro le generalizzazioni, utilissime per gestire meglio i disaccordi e le liti in famiglia.
E ricorda: dai il tuo meglio.