Hai mai sentito parlare delle leggende della coppia felice? Se così non fosse ti darò alcune indicazioni per evitare che anche tu, come è successo ad altri, possa cadere nelle trappole che si nascondono dietro a queste false affermazioni.

Molto spesso, infatti, le persone si fanno condizionare da questi falsi miti e incappano nei seguenti rischi:

  • Cercano la loro conferma e si espongono a continue delusioni
  • Credono che il proprio rapporto così com’è non vada bene
  • Trascurano alcuni elementi su cui invece è importante focalizzare la propria energia

Ora ti illustro queste leggende, una per una, e questo ti aiuterà a estirparle dalla tua mente e preparare il terreno del giardino del tuo cuore. E a migliorare la tua vita di coppia. Ed essere più felice. Perché è questa la vera meta da raggiungere.

Non sono più innamorato come una volta è un pensiero che qualche volta potrebbe averti sfiorato. Lascialo da parte, e anziché rivolgerti al passato, manifesta il tuo bisogno di connessione emotiva comunicandolo al partner.

Il rapporto si evolve nel tempo, e tu devi seguirlo insieme alla persona che ami.

E che dire dei vari “le coppie felici devono avere interessi comuni, devono riuscire a risolvere tutti i conflitti o devono essere formate da individui simili se non addirittura uguali”? Queste tre leggende non solo sono false, ma sono anche sciocche. Per quale motivo? Semplice: accogliere le differenze del tuo partner ti aiuta ad allargare i tuoi orizzonti, a prendere in considerazione opportunità che altrimenti non riusciresti a vedere. E poi, è normale che certe questioni restino aperte, specialmente se queste riguardano i propri valori. Cosa puoi fare? Coltiva il rispetto, ecco un buon consiglio.

Pensi di poter scaricare sul partner tutte le tue frustrazioni o sei convinto che le coppie felici non litighino mai? Abbandona queste due idee al più presto. Le parole che dici hanno un potere enorme e fa attenzione al modo in cui ti rivolgi al tuo compagno/a. Si può essere in disaccordo e continuare a volersi bene, anche più di prima. L’importante è che la lite sia incentrata sulla lamentela – comportamento –  e non sulla critica – identità – (questo aspetto merita di essere approfondito e lo faremo tra poco, ok?).

Qualcuno sostiene che l’amore non ha nulla a che fare con il sesso. Mi dispiace, non è così. Allarga il concetto di sessualità, mettici dentro qualcosa in più fino a toccare l’intimità. Mi riferisco alle carezze, ai baci, agli abbracci e alle coccole. Esse sono pur sempre una sua manifestazione. Ricordalo: lascia la paura e cammina verso la felicità, mano nella mano. Anche una passeggiata al parco ha questo straordinario potere…

Se infine pensi o ti è stato suggerito che il tuo rapporto funziona solo se riesci a cambiare il partner e che esistono delle “regole” per misurare la felicità di una coppia, prendi questi concetti, scrivili, fanne una palla di carta come faresti con un foglio da buttare e lancialo nel cestino. Ognuno vive il proprio rapporto come meglio crede e sta a te scoprire il tuo valore e la tua autostima senza il bisogno di cercare approvazione negli altri.

Ti chiedo: una o più di queste leggende fanno già parte della tua relazione sentimentale? Sì? Vuoi tornare a essere una coppia felice? E’ possibile, e per questo ti consiglio vivamente di attivarti subito per sradicarle dalla tua mente.

Come? Amplia la conoscenza della persona che ti sta a fianco, rivolgile domande e manifesta interesse per ciò che dice, pensa, vede. Inizia a sostituire la parole “io” con “noi”: renderà più ricca la tua mappa del mondo e farà in modo che i progetti diventino esperienze da condividere (almeno alcune) e non gare in cui competere.

Quindi, da dove iniziare per essere una coppia felice e creare le condizioni per renderlo possibile? Sicuramente con l’andare verso il tuo partner anziché andargli contro. Esprimi le tue sensazioni ed emozioni in prima persona e togli quel tono di accusa (inevitabile… “shit state, shit decision”) tipico delle frasi che iniziano con TU. Ricorda che il significato della tua comunicazione è dato dalla risposta che ottieni. Altro che proverbio veneto “mi so responsabile de queo che digo, non de queo che ti capissi”. Come? Sei responsabile solo di ciò che dici e non del messaggio che arriva a destinazione? No! No e no! Se l’altra persona non capisce, capisce male o fraintende, cerca di capire come avresti potuto dire ciò che volevi. Dillo meglio. Chiediti: cosa voglio ottenere con le mie parole?

Adesso il terreno è pronto per la semina. Certo, potevi cospargere gli arbusti e le erbacce di sementi, ma che giardino avresti creato? Ti sarebbe piaciuto? Dai, ammettilo, era necessario fare pulizia, prima, per veder fiorire i germogli dell’amore, poi.

Ora che sei sicuro che le semi respirano e i fiori possono ricevere l’acqua e il sole necessari per crescere, ecco come devi curare il prato che hai sempre sognato di avere. Voglio suggerirti un paio di cose che puoi attivare immediatamente per migliorare la tua vita di coppia e rendere possibile un rapporto duraturo.

Allenati ad ascoltare. Secondo Carl Rogers, psicologo statunitense, “la nostra prima reazione di fronte all’affermazione di un altro è una valutazione o un giudizio, anziché uno sforzo di comprensione”.

Capito? Sospendi il giudizio, metti in pausa ciò che vuoi dire e ascolta. La ricompensa che ne ricavi è immensa.

Manifesta empatia. Guarda con gli occhi, ascolta con le orecchie e senti le emozioni con la pelle dell’altro. Questo significa mettersi nei suoi panni e non al suo posto. Significa abbandonare il concetto “io farei” e abbracciare una prospettiva nuova: ti capisco, so come ti senti. Ricorda che non sei tu, ma è lui/lei che prova quelle emozioni, che ascolta e vede quelle cose.

Come dice Albus Silente, “le parole sono, nella mia modesta opinione, la nostra massima e inesauribile fonte di magia, in grado sia di infliggere dolore che di alleviarlo”.

E infine, ecco un mio regalo che ti aiuterà a rendere possibile questa stato di felicità all’interno della coppia: dedica quattro minuti al giorno a te stesso e al tuo/a compagno/a. Sì, quattro minuti al mattino prima di svegliare i bambini, quando ancora dormono e puoi pensare a te stesso. Oppure la sera quando la giornata sta per giungere al termine e finalmente hai il tempo per un caffè, una tisana rilassante o un buon bicchiere di vino. Tempo in cui rivolgere alla persona che ami qualche domanda per conoscere meglio il suo mondo e migliorare il tuo. È importante.

Perché la cosa più bella è vedere persone felici, coppie felici, che trovano la propria anima gemella e che a distanza di anni si amano ancora e vivono nella fiducia reciproca. Persone che vivono consapevoli e nella consapevolezza che le parole hanno un potere straordinario: possono creare un muro che divide o un ponte di comunicazione che avvicina gli uni agli altri.

E ricorda: dai il tuo meglio. Sempre.