Come bollire un uovo?

Cos’hanno in comune un uovo bollito, la tua testa e i tuoi problemi?

Tra poco te lo dico. Prima devi avere la pazienza di arrivare in fondo a questo articolo. E se ti è venuta la tentazione di scorrere fino a piè pagina è meglio che ti fermi. Leggere le ultime tre righe non ti serve a niente, se non a imparare a bollire un uovo. Eppure tutti (o quasi) sanno come fare. Ma a quanto pare bollire un uovo è una cosa molto “ricercata”. Perché? E perché le uova hanno a che fare con la tua testa e i tuoi problemi?

Metti un uovo in acqua e fallo bollire. Cosa succede? Più lo lasci immerso nella pentola appoggiata sul fuoco acceso e più l’uovo cambia la sua natura: da liquido, capace di muoversi in qualsiasi forma e direzione diviene sodo (a me piace di più dire “duro”). Eppure esternamente è lo stesso di sempre: un guscio di una certa forma e misura. Dentro invece tutto è cambiato, e a quel punto non ha più possibilità: quella è la sua nuova realtà. L’unico modo per cambiarla è romperla con la conseguenza che non sarà un tutt’uno, ma pezzi diversi di qualcosa che prima era intero.

Ora prendi la tua testa. Rotonda, ovale, allungata o di qualsiasi altro aspetto essa sia, all’interno contiene la materia grigia (l’uovo) ed è capace di espandersi, di prendere qualsiasi direzione. Perché il tuo cervello, come il mio e quello di qualsiasi altro umano (beh, forse per qualche individuo il dubbio esiste), è ELASTICO, o meglio, PLASTICO (se vuoi approfondire ti consiglio “Il cervello infinito” di Norman Doidge).

Se gli permetti di spaziare, senza immergerlo in un solo contesto troppo a lungo e solidificarlo, ha enormi potenzialità. HAI enormi potenzialità.

Ora invece pensa ai problemi. Capita anche a te di rimanerci dentro così tanto che, un po’ alla volta, si cementificano e diventano parte della tua vita? Se pensi alla situazione come all’acqua calda in cui immergi l’uovo ti è più facile comprendere. Motivo per il quale si dice, di queste persone, che hanno perso l’elasticità mentale, che vivono dentro il problema permettendogli diventare personale, persistente e pervasivo (ne parlo qui su “Le 3 P del problema”) diciamo che hanno la testa “dura”. Già dura come un uovo sodo, lasciato troppo tempo a bollire.

Ad ogni modo, visto che il titolo è “come bollire un uovo”, clicca sul link qui sotto e ti verrà spiegato bene.

http://comefare.donnamoderna.com/come-bollire-luovo-389.html

Se invece non vuoi far bollire la tua testa e i tuoi problemi come un uovo, allora abituati a fare cose nuove, a vedere le situazioni da angolazioni diverse, a rendere muta la vocina nella testa che ti riporta ai soliti vecchi problemi (Che poi, ci hai pensato? Prendi una situazione “problematica”del passato: è ancora tale o è stata superata?). Insomma, invece di surriscaldare il cervello, raffreddalo un po’. Come fare?

Ascolta. Respira. Osserva. E fallo ORA. Ma ricordati: dai il tuo meglio.