Cambiare Vita

«Come, Luca, mi dici che NON devo essere me stesso? Eppure molti sostengono il contrario, affermando che sia meglio mostrarsi per come si è piuttosto che fingere di essere qualcosa che spesso non assomiglia nemmeno vagamente all’immagine reale di se stessi. »

Hai ragione, e la domanda che mi aspetto, quindi, è un’altra: “Luca, cosa intendi dire con CAMBIA L’ABITUDINE di essere te stesso?” Ora va meglio: questa è una domanda aperta che specifica l’argomento.

In effetti mi trovo d’accordo con Kierkegaard che dice “la grandezza non consiste nell’essere questo o quello ma nell’essere se stessi; e questo ciascuno può farlo, se vuole.”

Ottimo, partiamo da qui e mi devi ascoltare (leggere) attentamente, perché è importante.

Tu sei una persona e hai il tuo valore in quanto individuo unico, diverso dagli altri, con i tuoi pregi e i tuoi difetti, con i tuoi punti di forza e le tue debolezze, con i momenti “up” e con quelli meno buoni.

Questo però potrebbe non bastare a garantirti una buona autostima e a vivere serenamente le sfide che quotidianamente devi affrontare.

“Cambia l’abitudine di essere te stesso” significa iniziare ad attivare quei comportamenti e compiere quelle azioni che solitamente eviti in quanto fuori dai tuoi schemi ordinari.

Questo è cambiare vita.

«Devo cambiare abitudini anche se ho già verificato che funzionano bene?» Ti rispondo con una frase molto efficace e che amo molto,  tratta dal film “L’attimo fuggente” (se non hai visto il film, ti consiglio di farlo).

“Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù. Non vi ho convinti? Venite a vedere voi stessi. Coraggio! È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva.”

Capito? Anche se una cosa funziona, corri il rischio di farla funzionare meglio.

«Sì ma, e se poi non va come pensavo?» Giusto, “sì ma”…  c’è qualcosa che ti impedisce di rifare la stessa cosa nel modo più efficace che hai già sperimentato o in uno nuovo? Guarda altrove, spostati dalla “configurazione-problema” e attiva la “configurazione-soluzione”.

Come fare? Iniziamo subito. Mettiti comodo, prendi il tuo quaderno degli appunti, strappa una pagina, ritaglia un quadrato e traccia una griglia sul tuo foglio dividendolo in nove parti uguali.

 

Griglia

Mi auguro che il tuo foglio sia abbastanza grande, perché ora, all’interno di ogni quadrato devi scrivere una cosa che da tempo stai rimandando. Sì, hai capito bene! Un’azione che puoi fare – anche subito – e che per un qualche motivo continui a rinviare nel tempo: lavare la macchina, aggiustare il lavandino, cambiare la guarnizione della caffettiera, riordinare l’armadio, pulire il garage, portare tua moglie fuori a cena (quest’ultima ti piaceva di più, vero?)…

Bene, adesso che hai completato i nove quadrati, ritagliali, piegali, mettili in una scatola, chiudi gli occhi e pesca un bigliettino.

Lo hai fatto? Accidenti! Ti è toccato proprio quello? Ehi, non barare. Tanto dovrai farle tutte queste cose, una al dì, nei nove giorni successivi. Le hai scritte tu: che fai? Ti tiri indietro? Beh, non lamentarti se poi gli altri faranno lo stesso con te.

Sii il cambiamento che vuoi vedere negli altri.

Prima mossa: fatto! Ora sei una persona più affidabile. Una tecnica molto simile è spiegata anche nel libro “Cambio vita in 6 comode lezioni” di Richard Wiseman.

Passiamo alla seconda: essere felici.

«Come faccio ad essere felice? Luca, mi va tutto storto.» Questo lo posso capire. Ci sono momenti in cui hai la sensazione che qualsiasi cosa fai o farai, sarà tutto inutile e andrà di merda (ops, potevo dire inutile?). In effetti, come dicono gli americani “shit state, shit decision”. Per cui ti credo che le cose tendono a prendere una piega non proprio positiva in alcune circostanze. Quindi, se continui ad agire e scegliere mentre stai male, è molto più che probabile che continuerai a scegliere e ad agire di m…

Ora ti spiego cosa devi fare: scrivi su tre fogli diversi tre cose che ti piace fare, che ti fanno stare bene e che adesso stai facendo poco o non fai affatto. Qualche esempio? Fare una passeggiata all’aria aperta, guardare un film comico, andare a bere un aperitivo con un tuo caro amico, etc..

Accartoccia i tre fogli, mescolali e prendine uno. Aprilo e leggilo. Cosa vedi? Uscire con il tuo amico? Ottimo! Prendi il telefono, mandagli un messaggio con whatsapp o chiamalo. Fatto? Dai, un piccolo sorriso c’è. Si parte delle piccole cose. E’ come fare una maratona: si inizia con il primo passo (e tu sei già al secondo, quindi stai andando alla grande).

Questa settimana fai una cosa, la prossima un’altra ancora e così via. Usa la fantasia! Ecco come cambiare vita!

Carta

Ora che hai fatto anche la seconda mossa, cioè fare qualcosa per stare bene, sei pronto per l’ultimo passo, il più importante di tutti.

Apri l’armadio, scegli il vestito che ti piace di più, quello che ti sta meglio e ti fa sentire un fico/a e distruggilo! Aspetta, aspetta, sto scherzando! Prendi quel vestito e indossalo. Guardati allo specchio. Come ti fa sentire? Bene, vero? E sai perché? Perché, più spesso di quanto credi, l’abito fa il monaco.

Come l’abbigliamento condiziona la percezione che hai degli altri, esso condiziona anche la percezione che hai di te stesso. Tienilo a mente quando devi uscire per un appuntamento importante, personale o professionale, o quando il tuo morale stenta a decollare.

Come hai potuto vedere, si tratta di fare cose molto facili, a portata di mano e che hanno il potere di influenzare in modo positivo il tuo stato emotivo. Quindi, cambia l’abitudine di essere te stesso e fai qualcosa di nuovo. Come prendere questo articolo, leggerlo condividerlo con una persona a cui vuoi bene e riderci su. La vita ti sorride se tu sorridi per primo. E se non ci credi ancora fatti una passeggiata e inizia a salutare e a regalare un sorriso ai passanti… Qualcosa accadrà.

Ricorda: dai il tuo meglio.